Per i maniaci del raperonzolo

30 novembre 2013
[Angelo Peretti]
Il raperonzolo dalle mie parti lo chiamiamo rampónsol. È una di quelle erbette che si mangiano, ed anzi è tra le mie preferite in assoluto. O meglio, si mangiano le foglie e anche (e soprattutto) la radice, che è bianca e croccantina e ricorda un po' nel sapore la noce: ci si fa l'insalata: sale, olio, aceto e basta. Quando dico "e basta" intendo che non ci va altro condimento e - possibilmente - neppure altra erba o verdura, ché è buonissimo da solo, il raperonzolo.
Il nome scientifico è campanula rapunculus, e quando è in fiore - ma allora non è più buono - fa delle campanelle tra l'azzurro e il violaceo. Si trova, ma sempre più raramente, ai margini dei campi, negli àlzeri, le piccole scarpate a lato delle strade. Ma che si coltivasse non lo sapevo. E invece ho scoperto che a Lonato, in provincia di Brescia, a poca distanza dal Garda, c'è un'azienda agricola, quella di Paola Bompieri, che lo coltiva. Ha anche un sito, che si chiama ilraperonzolo.it. E adesso non dovrò più andare in giro a cercarne poche piantine, di raperonzolo. Adesso so che mi basta fare un salto a Lonato, via Prè, 9. Unica avvertenza, che leggo in un loro depliantino: telefonare almeno un giorno prima (il telefono, per i maniaci del rampónsol, è 030 9131356).

0 commenti:

Posta un commento