I miei vini dell'anno

30 dicembre 2013
[Angelo Peretti]
Fine anno, tempo di classifiche. Le fanno in tanti, e perché io non dovrei? E allora ecco la top 10 dei vini che ho bevuto nel 2013 che ci stiamo lasciando alle spalle. Scelte personalissime, ma se avrete la voglia - e in qualche caso la fortuna, visto che alcune annate non sono più in commercio - di provare queste bottiglie, be', penso che non ve ne pentirete. A me 'sti vini sono piaciuti. Tanto. Dunque, ecco la mia arbitraria, soggettiva, indipendente selezione.

Il Rosso 
Valpolicella Classico Superiore Sanperetto 2011 Mazzi
Mi ha sorpreso per l’eleganza, questo vino. L’ho definito il Valpolicella del futuro, del dopo Ripasso, perfino del dopo Amarone. Perfetta espressione della corvina fresca, fruttata, di grande beva, eppure anche di considerevole, austera complessità.

Il Bianco
Cinqueterre 2011 Forlini Cappellini
Il mare. Ecco, se si cerca un vino che esprima il mare, è questo qui. Sa di risacca, di alghe, di iodio, di vento che porta l'odore salmastro. Questo bianco è figlio del mare. Si può usare la parola capolavoro? Sì, in questo caso non ho dubbi che si può.

Il Rosé
Tavel La Dame Rousse 2012 Domaine de la Mordorée
Giù il cappello per uno dei più grandi rosé del mondo. Ne ho la conferma annata dopo annata, e il 2012 è ancora una volta splendido. Fiori, frutti, spezia raffinata. Da bere ora e nei prossimi cinque anni. Perché questo è un rosé che regge il tempo.

Il Vinino
Vigneti delle Dolomiti Schiava Nera 2008 Gino Pedrotti
La mia idea del vinino è quella di un vino semplice ma per nulla banale, capace anzi di esprimere insieme beva e territorio. Ecco, la Schiava Nera di Gino Pedrotti è esattamente questo. Un 2008, alla faccia di chi pensa che il vinino sia piccolo.

Il Rosso d’Antan
Graves 1978 Château Carbonnieux
Chi mi segue da più tempo lo sa: adoro i vecchi Bordeuax. Per esempio, ho avuto la fortuna di comprare un po' di bottiglie del '78 di Château Carbonnieux. Be', che dire, se non che si beve che è un piacere. Delicato, sottile, pulito, fresco, succoso.

Il Bianco d’Antan
Savennières-Coulée de Serrant Clos de la Coulée de Serrant 1976 Nicolas Joly
Signori, giù il cappello: ecco la Coulée de Serrant del '76. Si presenta ancora giovincella, e anzi quasi ritrosa a concedersi, aprendosi pian piano, con lentezza assoluta ma imperiosa, verso suggestioni sempre più intriganti e sinuose.

Le Bolle
Champagne Nec Plus Ultra 1995 Bruno Paillard
Paillard mi dice: "Ha un equilibrio un po' più perfetto del '96", e questo comparativo d'un superlativo rende l'idea di quanto valga questo vino. Sono d'accordo: vino splendido, ed esagero anch'io col super-superlativo, e dico splendidissimo.

Il Frizzante
Lambrusco di Sorbara Leclisse 2011 Gianfranco Paltrinieri
Mi piacciono i vinini e mi piacciono i vini con le bolle. Coniugare le passioni, l'ammetto, non è facilissimo. Epperò a volte ci si riesce, e allora si ha nel bicchiere il vino perfetto. Ecco, Leclisse 2011 è il vino perfetto. Bevetevelo (a secchiate).

Il Naturale
Vino Rosso 2011 Cascina Tavijn
Un rosso col tappo a corona. Ho contattato Nadia Verrua, la produttrice, e ho saputo che è una prova di Ruché 2011 senza solforosa. Appena petillant, ruvidamente tannico, morbidamente fruttuoso. Da bere con gusto spensierato.

Il Vino Dolce
Moscato d’Asti 2012 Paolo Saracco
Oh, tra i miei vini top non poteva mancare il Moscato di Paolo Saracco, che per me è una specie di ossessione. Questo 2012 lo adoro. L’ho bevuto parecchie volte in estate. Come aperitivo, sissignori. E poi in autunno coi dolci di frutta secca.

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