Soave, quando l'affinamento è perfetto

13 dicembre 2012
[Mario Plazio]
Mi ha fatto piacere riassaggiare questo Soave, il Classico delle Battistelle, che lo scorso anno mi era piaciuto, senza però entusiasmarmi. In questa occasione l’affinamento in bottiglia ha compiuto la trasformazione. Il vino è finalmente più aperto, pulito e dinamico come mi aspetto dai migliori bianchi di questa zona. I vigneti a disposizione delle Battistelle sono fra i migliori che abbia avuto modo di visitare. I loro vini mi sono piaciuti, ma è sempre mancata la scintilla. Cosa fatta con questo 2009, sapido, minerale, profumato di mandorla e dotato di una beva perfetta. Nervosa e matura al punto giusto, senza essere pesante, né troppo evanescente.
La più grande sorpresa è stata quella di riassaggiare il vino dopo una settimana dall’apertura (l’ho dimenticato in frigo). La tenuta era perfetta, la definizione ancora più netta, tutto era più elegante e rifinito. Mi ha talmente colpito che arrivo a paragonarlo ad alcuni Sancerre, di quelli buoni. E non sono complimenti che regalo facilmente. Pazienza quindi con le Battistelle. Lasciate qualche anno le bottiglie in cantina, ed apritele qualche ora prima dell'assaggio.
Soave Classico Battistelle 2009 Le Battistelle
3 faccini :-) :-) :-)

2 commenti:

  • giordano says:
    13 dicembre 2012 alle ore 09:24

    Concordo con i giudizi di Mario.
    LE BATTISTELLE seppur come azienda di piccole dimensioni ma tra le poche che mantengono una certa originalità, anche ruspante se vogliamo, ma con molta autenticità, quasi poetica ... poi i vigneti meritano una visita solo per il contesto in cui si trovano, con scorci di paesaggio tra i migliori del territorio.
    Consiglio, sempre della stessa azienda, anche ROCCOLO DEL DURLO, uno dei migliori Soave che io abbia mai bevuto !

  • maupas says:
    13 dicembre 2012 alle ore 10:48

    Concordo con Mario. Ho ancora due bottiglie del 2005 de Le Battistelle: le conservo religiosamente dopo aver verificato che anno dopo anno migliorano sempre più!
    Ne scrissi qualche anno fa dei loro Soave e confermo che Gelmino e Cristina sono due grandi interpreti del loro territorio. Quando si dice il terroir: territorio, vigna, cultura, sapienzialità, storia, tradizione.

Posta un commento