[Angelo Peretti]
Mettiamo che la definizione del 12 orizzontale sia: l'orchidea che si mangia. Cosa si risponde? Se si conoscono le orchidee è semplice: la vaniglia. Ecco, invece io mica lo sapevo che la vaniglia è un'orchidea: ammetto l'ignoranza e pago pegno. Anzi, non me l'immaginavo proprio neanche che lo fosse: per me le orchidee sono quei fiori che stanno nei vasi e si mettono negli appartamenti e sono proprio belli, oppure anche quei fiori più semplici che crescono nei prati dietro casa mia, sulle prime pendici del monte Baldo. Ma non avrei mai pensato, appunto, che lo fosse anche la vaniglia. Ah, non si finisce mai di imparare.
Che la vaniglia sia un'orchidea l'ho imparato visitando qualche giorno fa, accompagnato dal collega Morello Pecchioli, anfitrione del partenariato delle Terre del Custoza (che mette insieme le amministrazioni comunali della zona dell'omonimo vino bianco) la Flover di Bussolengo, un grande negozio di fiori e di articoli per il giardino nel quale era in corso per la festa di San Valentino (una festa antica, che non c'entra con le cose melense degli innamorati) una mostra delle orchidee. Per chi ha il pallino per queste piante, dico che a gestire la mostra era l'Orchids Club Italia, che ha anche un blog sul quale esperti italiani d'orchidee scrivono e discutono della loro passione botanica. Io ci ho dato un'occhiata e mi pare proprio interessante, e dunque lo consiglio ai fan del genere. Temo tuttavia che il suo curatore, Guido De Vidi, persona di grande cortesia, sia stato un po' ottimista quando a me e a un altro po' di giornalisti ha detto che per far morire un'orchidea in casa bisogna essere dei geni, dato che sono piante che s'adattano a tutto: purtroppo, io ci riesco molto bene a farle morire. Forse è meglio se mi limito a mangiarle, le orchidee. In forma di vaniglia.
Ah, a proposito: chi volesse saperne di più sull'orchidea-vaniglia, trova un post di Guido sul blog di Orchids.

Ma chi l'avrebbe detto !!! E' vero non si finisce mai di imparare !! Colgo l'occasione per ringraziare Angelo Peretti per i suoi, sempre interessanti e vari, articoli. E' un piacere seguirlo e dispiace che non si facciano più quelle cene a tema, che una decina di anni fa, si tenevano a Lazise... Auguri di buon lavoro, Loris Antonioli.
Grazie mille! Per le cene, sì, peccato, ma mai dire mai.