[Mario Plazio]
Agli affezionati lettori di questo sito non sarà sfuggita la mia predilezione per il Beaujolais. Un vino sputtanato dal fenomeno "Beaujolais Nouveau", tanto che molti restano basiti nel sapere che esistono anche vini di questa zona che novelli non sono. E per fortuna. L’indimenticato Marcel Lapierre ha indicato la via ai produttori di vini sani, non compromessi dalla chimica e liberi dai solfiti. Per quelli che non osano approcciare il "senza solfiti" esistono anche delle versioni con una bassa dose per consentirne la conservazione anche in presenza di cantine non ottimali. Chi ha avuto modo di provare le tre versioni, non può fare a meno di stupirsi di fronte alla purezza di quella senza aggiunte. Come questo 1999, ancora in splendida forma e capace come pochi di regalare complessità accanto a facilità di beva.
È proprio questa spontaneità che mi fa amare questo tipo di vini, specie quando il terroir è rivelato alla perfezione. In questo Marcel era ed è (il figlio Mathieu prosegue senza cambiare di una virgola) esemplare e quasi irraggiungibile dalla stragrande maggioranza dei colleghi (con qualche eccezione come Métras o Foillard). Seta pura, carezzevole, fresco e scattante. Cosa chiedere di più?
Morgon 1999 Marcel Lapierre
3 faccini :-) :-) :-)
Sono anch'io un'amante del Beaujolais serio come Morgon. Ho avuto la fortuna di assaggiare spesso Lapierre e Fouillard, ma mi piacciono anche altri produttori meno conosciuti.
Trovo questi vini deliziosi, con una beva fantastica e per niente semplici come si potrebbe pensare. Purtroppo non sono di semplice reperibilità in Italia dove, anche in enoteca, se chiedi Beaujolais pensano subito al Nouveau.
Poi i prezzi risentono irrimediabilmente di troppi passaggi.
Non ho mai assaggiato bottiglie cosi vecchie, ma ho conservato un 2003 di Fouillard e una magnum 2003 di Pierre Savoye proprio per aspettare una decina di anni.
Vedremo....