[Angelo Peretti]
Qualche settimana fa ho scritto dei vini dealcolati. E del fatto che la dealcolazione sta prendendo piede, e che forse ci sono già in giro vini cui hanno abbassato l'alcol con tecniche di cantina e noi neppure ce ne accorgiamo. Poi ho letto su Wine News che c'è una gran domanda di vini a bassa gradazione e che "secondo una ricerca dell’americana Accolade Wine, che combina uno studio
su 50.000 consumatori britannici con i dati delle vendite di Nielsen,
il settore in Uk è cresciuto in valore del 27% nel 2012, per un giro
d’affari 38 milioni di euro".
Son mica numeri da poco. Tant'è che il gigante californiano del vino, la Gallo, ha puntato proprio al mercato inglese con una proposta di vini low alcohol. E così, dopo aver lanciato nel 2011 il Gallo Summer Red, ecco che adesso tira fuori dal cilindro magico un Summer White - un blend di chenin blanc, colombard, moscato e riesling - "che, grazie ad un processo di dealcolizzazione, raggiunge appena 5,5 gradi". Di che sa? Dicono - mi fido: io non ho avuto modo di tastarlo - che abbia sapori maturi di mela, pera e cedro, con l'aggiunta di note floreali.
Alla Gallo ci investono, sul bianco estivo a basso grado, qualcosa come un milione di sterline, che dovrebbero garantire di vendere almeno 700mila bottiglie sugli scaffali della gdo britannica. Tremate, tremate, le bottiglie dealcolate sono arrivate.
Ho letto anche l'articolo di Febbraio sullo stesso argomento, se devo bere dei vini dealcolati a quel punto bevo delle bottiglie di succo di mela o frutti di bosco che fanno in Trentino Alto Adige ma che sono succhi non vino . Io non sono un intenditore sicuramente ma quando sento una percezione positiva del vino che sto bevendo vedo che almeno sono 12,5-14,0 gradi quelli indicati in bottiglia, se invece lo sento non persistente vedo che ha 10,5 gradi come farei ad apprezzarne uno che ne ha ancora meno ? Saluti Ermes Z.