Accadono. I momenti d'infinita tristezza arrivano. Bastardi se arrivano. Uno è arrivato ora. È morto Kyle Phillips, una delle più belle persone che io abbia avuto la fortuna d'incontrare fra il popolo di chi scrive di vino. Posato, pacato, attento, scrupoloso. Mai una parola fuori posto. Sempre aperto al confronto. Curioso di scoprire l'infinito patrimonio di quest'Italia coperta di vigne. Rispettoso di tutti, comunque, anche quando nel bicchiere si trovava a confrontarsi con l'imbarazzante presenza d'un vino fuori posto. Non un collega: un amico. Sì, una bella persona, con la quale è sempre stato piacevole condividere la gioia di una bottiglia, il piacere di una cena, la discussione sul taglio di una fotografia.
Ciao, Kyle. Alla moglie ed ai figli un abbraccio. E mi mancano le parole.
grazie Kyle per averti incontrato a vinexpo nel 1997, per le visite mai mancate ai nostri vinitaly, per la promessa mantenuta in una caldissima giornata della scorsa estate di farci conoscere Elisabetta e Riccardo e Clelia dei quali ci siamo scritti sempre scambiandoci notizie su di loro e sulle scelte di Alessandra e in occasione della nascita delle bimbe
e abbiamo parlato di vino, abbinato a luoghi e persone, perchè hai sempre cercato trovato e amato nel bicchiere la nostra coscienza - buon viaggio Kyle spero che il taccuino con tutti i tuoi appunti ti tenga compagnia Ambra
Ti piango Kyle. Mi eri venuto incontro al Vinitaly col tuo solito ciondolare e, pieno di speranza, mi avevi raccontato che stavi meglio, che la chemio stava facendo effetto...soffrivi, ma il tuo sorriso era sempre lo stesso. Mai mollare!, mi hai ancora detto, salutandomi.
E invece ci hai mollato qui, pochi giorni fa. Avrò sempre negli occhi il ricordo di una persona garbata, mai sopra le righe e di grande educazione e rispetto.
Paolo Alciati