[Angelo Peretti]
Ma voi lo sapete cos'è il bundling? No? Be', per forza, se non siete commercianti di vini famosi e costosi è difficile che lo sappiate. Diciamo che in Italia si potrebbe tradurre come "pacchetto", o qualcosa del genere. Funziona così: per esempio, vuoi una certa fornitura dell'ambitissimo Lafite? Allora devi comprare anche Rieussec e altri vini che sono della stessa proprietà, ma che hanno meno appeal: in questo modo ti garantisci la fornitura desiderata di Lafite. E così fanno anche altre celebri case vinicole.
Lo spiega Max Lalondrelle, direttore acquisti della Berry Bros & Rudd - una delle maggiori aziende distributrici di vino al mondo - rispondendo alla domanda di un lettore di Decanter (il numero è quello di dicembre).
"Tutti i mercanti che prendono parte alle campagne en primeur di Bordeaux - dice Lalondrelle - sono assogettati a questa pratica da parte degli châteaux. Non siamo costretti a comprare i vini meno vendibili per avere quelli che si vendono meglio, ma ci è chiaro che se non lo facciamo ci saranno poche chance di avere quel che ci serve in futuro".
Ecco, questo è il bundling. Ed è perfettamente legale. Potrà anche non piacere, ma fa parte delle regole della contrattazione.
E' come quando ci si sposa... ti prendi il marito ma anche suocera e parentame vario... ;)
Succede anche in Italia anche se non in via ufficiale.
Ci si rivolga agli agenti Meregalli quando vien richiesto loro Sassicaia.
Tra l'altro posso capire il bundling/ricatto su un vino tirato in poche migliaia di bottiglie (Monfortino-8000 pezzi, cà d'morissio 2000 bottiglie.....) ma Sassicaia passa le 200000 bottiglie
Nulla di nuovo sotto il sole, se non il sapere che funziona così anche all'estero...
Fermo restando che è una pratica che ha qualche fondamento. Ovvero, per esempio, premiare quei rivenditori che hanno una storia e una capacità di diffusione del vino importanti. Quando non si esagera con le richieste "aggiuntive" ovviamente...