Gaja ha ragione, l'avversario è la Spagna

15 gennaio 2014
[Angelo Peretti]
Angelo Gaja ha ragione, il vero avversario dell'Italia del vino è la Spagna. Lo dice in un testo che ha inviato in questi giorni a vari blog, secondo una tecnica di viralità mediatica che ha messo in atto da tempo: un'ottima maniera di comunicare. Non riprendo tutto il suo testo, che potete trovare on line, per esempio su I Numeri del Vino o su altre "testate".
Dico solo, in sintesi, che Gaja racconta che la Spagna ci ha quasi raggiunti o forse addirittura superati come quantità di vino prodotto, e che è ormai il secondo esportatore mondiale, ma ad un prezzo medio per litro che "è meno della metà di  quello italiano, che non è affatto elevato". Dunque, "ne consegue che sui mercati esteri alle bottiglie di vino spagnolo viene spesso riconosciuto l’ottimo rapporto qualità-prezzo" e poi "anche per lo sfuso la Spagna è in grado di offrire i prezzi più bassi". E poi che magari gli spagnoli non hanno tutte le varietà autoctone di vigna che abbiamo noi, ma che comunque ne possiedono un bel po'. E magari la cucina spagnola non è così forte all'estero come quella italiana, ma negli ultimi tempi gli iberici sono andati forte anche lì, e si stanno aprendo locali da tapas dappertutto. E comunque hanno la seconda lingua più parlata al mondo. Insomma, begli avversari, mica solo nel calcio.
Gaja ha ragione, e noi ce lo dimentichiamo, o facciamo la fita di non saperlo neanche che son le "furie rosse" i nostri competitor. Che poi, ecco che abbiamo scoperto - aggiungo io - che gli spagnoli sono anche "furie rosa", dato che in quest'ultima manciata d'anni ha nno bruciato le tappe nella produzione di vini rosati, conquistando mercato su mercato.
Già già, bella rogna. Col vantaggio tutto loro che sanno fare sistema, sanno presentarsi compatti. Ahi ahi.

2 commenti:

  • Edanpink says:
    15 gennaio 2014 alle ore 10:38

    Noi Italiani non siamo mai stati compatti, non abbiamo mai fatto sistema.
    Siamo una cozzaglia prodigiosa di singoli popoli, nella vista così come nel vino.

    Chiedi a un prosecchista dove sta' Montefalco o ad un barolista che ne dice di un Morellino.
    Non credo si possa dire lo stesso se pensiamo a Loire e Borgogna ad esempio.

    E' cosi ragazzi, mettiamocela via, infatti, non credo si possa manco parlare di italiani usando il NOI.

    Sarò provocatorio ma la penso così da un pò

  • Angelo Peretti says:
    15 gennaio 2014 alle ore 22:01

    Non sei provocatorio. Purtroppo è così.

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