La politica e i fagiolini

25 maggio 2013
[Angelo Peretti]
Magari ho anche un certo caratterino, però chi mi conosce usa nei miei riguardi, a proposito delle mie opinioni pubbliche e conseguentemente - è inevitabile - politiche, un termine ben preciso, ossia quello di "moderato". Il che per alcuni dei miei sostenitori è un pregio, mentre per altri è un ben evidente difetto (per altri ancora, fortunatamente, si tratta d'una semplice evidenza). Ora, da "moderato" qual sono, mi rivolgo indirettamente con queste due righe - indirettamente, giacché posso pensare che molto probabilmente l'interessata non avrà mai l'occasione di leggerle, e pazienza - al sottosegretario ai beni culturali, la signora Ilaria Borletti Buitoni. Alla quale rammento un modo di dire delle mie parti venete, e cioè che talvolta è "peso el tacón del buso", ossia che è peggio la pezza rispetto al buco che stava sugli abiti consunti, ai tempi i cui eravamo in tanti, e soprattutto noi veneti, povera gente (da leggersi nel senso di gente povera, priva talvolta dei mezzi necessari anche alla semplice sussistenza).
Gli è che qualche giorno fa un articolo di Panorama attribuiva alla signora sottosegretario la frase seguente: "In Italia si è smesso da tempo di mangiare bene, purtroppo. Siamo corsi dietro alle mode, ai francesi, allontanandoci dalla nostra idea di cucina". Al che è scoppiato un mezzo putiferio. Aggiungo: comprensibilmente, giacché se è vero che ognuno è libero - ci mancherebbe! - di dir la propria opinione in fatto di gusto, che è personale e soggettivo, come mi sforzo sempre di sottolineare, l'esternazione di un esponente del governo trascende la sfera personale, divenendo invece affermazione politicamente rilevante, soprattutto se a esprimere una simile argomentazione è il sottosegretario ai beni culturali, essendo il patrimonio culturale tra le poche voci che possono tenere a galla la nostra derelitta Italia.
Ora, sul proprio personale sito internet, leggo che il sottosegretario, volendo meglio spiegare la propria opinione, in realtà rincara la dose, rappezzando dunque alla peggio la veste già lacerata. Dice infatti: "Spero di non offendere nessuno con questo parere, ripeto, strettamente personale, ma confesso che, come forse la maggior parte degli italiani, tra quattro fagiolini che circondano un minuscolo pezzettino di carne e un piatto di pappardelle al sugo di lepre, preferisco la seconda opzione".
No, signora sottosegretario, io che da un quarto di secolo e più opero nel rilevante limite delle mie piccole possibilità per far conoscere e apprezzare la nostra cucina e il nostro straordinario patrimonio della cultura agroalimentare - di tradizione e non -, personalmente non mi offendo a questo suo scrivere: ci mancherebbe, le offese sono altre. Però, vede, pur amando a dismisura le pappardelle al sugo di lepre, nel leggere la sua autorevole opinione di esponente di vertice del governo italiano, vorrei esprimerle ora anche la mia personalissima opinione, ed è opinione, lo rammento, di "moderato". Ordunque, l'opinione è questa: lasci perdere. Per il bene dell'Italia e della nostra cultura, che è anche gastronomica - se ne faccia convinta -, ed è cultura gastronomica che ha radici nel passato e anche occhio che scruta, curioso e indagatore, il futuro, insieme. Insieme, insisto. Spero che questa convinzione appartenga - o possa appartenere - anche al suo patrimonio, signora sottosegretario, e lo spero ardentemente per il ruolo che le è stato assegnato, e ad assegnarglielo siamo stati, indirettamente, noi cittadini, come dovrebbe essere d'una democrazia rappresentativa qual è la nostra.
Se poi, lei come altri, vorrà lavorare per ridurre l'oscenità di certi menù turistici falso-italiani e falso-internazionali che infestano la nostra terra italiana, be', si accomodi tra i nostri. Ma questa è un'altra storia.

1 commenti:

  • Vittorio says:
    25 maggio 2013 alle ore 09:36

    Cos'erano gli anni 80, forse i primi anni 90 quando iniziò la corrente della nouvelle cuisine? Da allora non è più entrata in un ristorante? I piatti con porzioni minime li ho trovati solo nei menu degustazione, dove ti portano 6/10 diversi assaggi, e chiaramente lo scopo è farti assaggiare tutto senza scoppiare.

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