[Angelo Peretti]
Otto Chinotto, ho chiamato così una delle più bizzarre degustazioni che io abbia organizzato: un tasting di otto diverse versioni di Chinotto. Sette in bottiglietta di vetro, uno da discount nella plastica da mezzo litro, perché in vetro non lo fanno. Tutti serviti rigorosamente alla cieca. Ciascuno degli assaggiatori doveva attribuire un punteggio da zero a dieci, compresi i mezzi punti, con riferimento alla propria personale scala di piacevolezza. Eravamo in undici, di età fra i 17 e i 54 anni, il che costituisce già un bel panel, mi pare. Di seguito vediamo com’è andata: l’elencazione segue l’ordine di servizio. Se volete scoprire chi ha vinto dovete leggere tutto.
Chinotto Galvanina
La bella bottiglietta vintage da 355 ml ha rilievi ed etichettina micro che fa da collarino. Si fregia del marchietto “bio” europeo. Contiene “aroma naturale di chinotto (0,2%)”. Si dichiarano acqua minerale naturale, zucchero caramellizzato e zucchero di canna, oltre che “anidride carbonica di origine naturale”. Viene prodotto a Rimini da La Galvanina. All’assaggio, ricorda molto il caramello, le vecchie caramelle di orzo che vendevano nelle farmacie. Ha toni agrumati e un sentore di lavanda. L’incedere è cremoso e un po’ zuccheroso. La mia valutazione è stata 7,5, in media ha ottenuto un po’ meno: 6,95.
Chinotto Tomarchio
La Tomarchio è una ditta siciliana di Acireale, nel Catanese, in genere tra i punti di riferimento degli appassionati del Chinotto. Produce varie altre bibite, tra cui la buonissima Sambuca (analcolica, ovvio). Confezionato in bottiglina da 20 cl, il Chinotto ha l’etichetta che grida: “L’Originale!”. Dichiara: “aroma infuso di chinotto”. Ci sono, tra gli altri ingredienti, anche “aromi”. Sicuramente non l’abbiamo compreso, tutti meno una delle degustatrici, che l’ha da subito apprezzato parecchio per quel suo spiccatissimo e dominante profumo di rabarbaro. Io gli ho attribuito un punteggio di 6,5, nella media ha avuto 6,41.
Chinò Sanpellegrino
Una delle più note e vendute interpretazioni del Chinotto: è onnipresente ed ha il merito di aver fatto riscoprire al grande pubblico questa bevanda scura nazionale. La bottiglietta è quella “classica” a fiaschetto da 20 cl con vetro zigrinato. Il claim è noto: “Bevi fuori dal coro”. L’etichetta dice che viene usato “estratto di chinotto”. Si dichiarano anche “aromi” e, curiosamente, sale e citrato di sodio. Confezionato nello stabilimento di San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo. Rispetto agli altri, è apparso forse un po’ esilino in termini di impatto aromatico. Comunque corretto e affidabile. Per me 6, valutazione media di 5,27.
Chinotto Abbondio
La bottiglietta da 275 ml è coperta da una pellicola plastificata con donnina vintage. “Zero coloranti. Zero conservanti” vi si legge, e poi: “Il chinotto originale”. Prodotto a Mariano Comense, non ha tra gli ingredienti alcun riferimento al frutto del chinotto, mentre compaiono lo “zucchero bruciato” e lo zucchero di canna. Contiene anche “aromi”. Chiaro nella colorazione, ha profumi floreali e piacevolmente fruttati di cedro e mandarino. Sottili sentori officinali. La bolla è minutissima. Una bibita molto ben dosata, appagante nella beva. Ha ottenuto il mio 10 e una media di 8,32 punti, collocandosi al secondo posto assoluto.
Chinotto Blues
Blues è la private label delle bibite dell’Eurospin, catena di supermercati discount. Degli otto assaggiati, è l’unico in bottiglietta non di vetro: è un mezzo litro in Pet. Nessun riferimento al frutto tra gli ingredienti e non c’è neppure lo zucchero caramellizzato o bruciato dichiarato da altri. Ci sono invece “aromi”. È stata la piccola sorpresa della degustazione: non che ci abbia fatto balzare sulla sedia, ma questa bibita “low cost” da punto vendita popolare difetta solo un po’ in fatto di pienezza. Però si fa bere con quel suo esile sentore di caramello. Per me vale 6,5, ma in media è salito a 7,09, collocandosi così addirittura al quarto posto.
Chinotto EcorNaturaSi
La bottiglia è da 330 ml. L’etichetta dice: “Bibita analcolica frizzante biologica”. Ha il marchio europeo dei prodotti bio. Per la EcorNaturaSi di Verona lo produce La Galvanina di Rimini. Tra gli ingredienti compaiono “aroma naturale di chinotto 0,2%”, aromi naturali, zucchero di canna, “zucchero caramellizzato 1%” e “anidride carbonica di origine naturale 0,6%”. Ha profumi di agrumi e di lavanda e soprattutto di caffè tostato, con la tostatura, appunto, che tende ad essere dominante man mano che passa il tempo. Ad alcuni è però sembrato un po’ scisso nella parte zuccherina. Per me è da 7, in media ha avuto esattamente 6.
Il Nostro Chinotto Lurisia
L’ormai celebre Chinotto della ditta cuneese di acque minerali in etichetta dice che è “quello vero del presidio del Chinotto di Savona”, e il presidio è quello di Slow Food. Confezionato nello stabilimento di Boffalora, è in bottiglietta da 275 ml. Dichiara di contenere “infuso di chinotti della Riviera Ligure” e anche zucchero di canna, “zucchero bruciato”, succo di limone e “aromi naturali”. Di tonalità chiara, ha profumi fascinosi di agrumi e di fiori. In bocca il frutto è polposo e maturo e succoso. Piacevolmente dolce, senza essere mai stucchevole. Una conferma. Per me è da 9, nella media ha avuto 8,41, vincendo il nostro tasting.
Chin8 Neri
Sulla bottiglietta da 20 cl è scritto: “Bibita analcolica a base di agrume chinotto” e in effetti tra gli ingredienti c’è l’estratto di chinotto. Ci sono però anche “aromi”. Imbottigliato a Buccino (Salerno). La sede è a Caserta, ma se non ricordo male prima era nel Lazio: nella capitale il Chinotto Neri è un po’ ovunque nei bar e supermercati. Un classico: tra di noi c’è chi ne ha definito il gusto come “familiare” e chi ha aggiunto che “è esattamente quello che ti aspetti da un Chinotto”. Si fa bere, disseta, è amaro senza strafare, magari ha la bolla un po’ grossina, ma è l’unico limite. Per me è da 8, in media ha avuto 7,55 piazzandosi terzo assoluto.
Se prima avevo una grande stima nei suoi confronti, con questa degustazione dei chinotti, se possibile, è cresciuta ancora.
Complimenti per lo scritto molto preciso ed esauriente di cui condivido gran parte degli assaggi a parte quelli che non ho mai avuto occasione di fare.
Mi complimento inoltre per lo spaziare tra vari prodotti e mi fa molto piacere sentire il tuo competente parere.