Via libera al tappo a vite per la Barbera d'Asti

21 dicembre 2013
[Angelo Peretti]
E pur si muove. Il mondo del vino italiano, intendo. Piano, ma si muove. E ora anche la Barbera d'Asti - che è a docg, ma chi se ne frega, visto che doc e docg sono entrambi dop - può essere messa in bottiglie chiuse col tappo a vite. Pardon, con la capsula a vite, come preferisco dire io. Lo leggo in un comunicato stampa del Consorzio Vini Asti e Monferrato, nel quale si annuncia la nascita di una nuova denominazione, quella del Nizza, ma di questo parlo più avanti. Dentro al comunicato è scritto: "Viene invece liberalizzata la chiusura delle bottiglie di Barbera d’Asti docg (il disciplinare esclude solo il tappo a corona)". Poi si riporta l'affermazione di Stefano Chiarlo: "La scelta di poter utilizzare tappi alternativi al sughero è un’apertura verso nuovi mercati come quelli del Sud Est Asiatico, dove il tappo in sughero rappresenta un ostacolo al consumo. Non tutti i popoli hanno dimestichezza ad usare il cavatappi. Inoltre tappi più moderni portano vantaggi per nuove occasioni di consumo a bicchiere nei bar e locali per giovani, facilitando la chiusura della bottiglia e quindi la conservazione del vino". Il comunicato prosegue dicendo che anche il nuovo disciplinare del Ruché di Castagnole Monferrato "esclude solo la possibilità di utilizzare i tappi sintetici e tappo a corona". Evvai.
Apro e chiudo un inciso: perché escludere il tappo a corona? Ne riparleremo.
Ora, eccoci invece al Nizza. È dunque nato il nuovo Nizza docg (sulla docg vale quel che ho detto sopra). "Il nuovo Nizza - leggo - sarà 100% Barbera. Non è consentito l’arricchimento del grado alcolico nelle annate dichiarate sfavorevoli: nelle annate difficili non si produrrà Nizza. Inoltre nasce un Nizza riserva che deve essere affinato in cantina almeno 30 mesi (minimo 12 mesi in botti di legno)". La sperimentazione andava avanti dal 2000 dal 2000: le uve vengono da 18 comuni del Sud Astigiano, attorno alla città di Nizza Monferrato. In bocca al lupo: sono convinto che avrete successo, vignaioli del Nizza, perché l'esperienza accumulata è un patrimoni prezioso.

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