Zanella: né bollicina, né spumante, e allora rinunci all'Oscar

27 aprile 2012
[Angelo Peretti]
Non c'è dubbio, Maurizio Zanella, grande produttore e anche presidente del Consorzio di tutela del Franciacorta, è uno che sa come far parlare di sé e dei vini che rappresenta. Prova ne sia che la blogosfera è piena di rimandi al suo comunicato stampa nel quale "bandisce" la parola "bollicina" dal vocabolario del vino. Per lui, "bollicina" è "dicitura abusata, obsoleta e senza futuro". Prendo atto. E condivido laddove (e solo laddove) dice che i vini con le bolle (urca, non so più che altro scrivere) è meglio chiamarli col loro vero nome, che è quello della denominazione, e dunque il Franciacorta è Franciacorta. Bravo. E per me il Trento è Trento e non Trentodoc, giusto per dire.
Aggiunge poi, Zanella, così: "E che non si chiami più spumante per nessun motivo al mondo. L’ho già simpaticamente ricordato all’amico Franco Maria Ricci rispondendo ad un suo articolo apparso in marzo su 'Bibenda 7'. La similitudine tra 'spumante' e Franciacorta è da bandire in qualsiasi citazione. Non per velleità o principio, ma per decreto ministeriale".
Bene, benissimo, prendo atto anche di questo. Ma adesso bisogna essere coerenti. E dunque mi aspetto che il presidente del Franciacorta faccia ritirare i franciacortini dalle nomination degli Oscar del Vino di Bibenda. Già, perché, leggendo il sito di Bibenda 7,  trovo anche la "Nomination Miglior Vino Spumante" con questo testo di presentazione: "Questa categoria dell’Oscar del Vino è dedicata ai migliori spumanti italiani che hanno conquistato i lettori di Bibenda per qualità, eleganza e grande piacevolezza. Le nomination al premio Miglior Vino Spumante vanno al Franciacorta Extra Brut Vintage Riserva 2005 de La Montina, al Franciacorta Non Dosato Gualberto 2005 di Ricci Curbastro e al Franciacorta Non Dosato Sublimis Riserva 2005 di Uberti". Insomma, tre Franciacorta (e solo Franciacorta: nessun altro vino di nessun altro territorio) come "Miglior Vino Spumante". Un po' in contraddizione con l'input di Zanella. Farà un passo indietro Ricci, patron di Bibenda, oppure lo faranno i franciacortini rifiutando il premio?
Altrimenti? mi si chiederà. Altrimenti niente. Altrimenti è solo comunicazione.

8 commenti:

  • Anonimo says:
    27 aprile 2012 alle ore 22:02

    Da oggi allora ai clienti Tedeschi che chiamano tutto Prosecco non venderemo piú ne Franciacorta ne Trentodoc ma solo Prosecco ok?
    Contenti loro contenti anche noi no problem ........

  • Angelo Peretti says:
    28 aprile 2012 alle ore 08:22

    Ok, Prosecco forever

  • Maurizio Onorato says:
    29 aprile 2012 alle ore 18:04

    Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e di Illiria, principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo … per la gente semplice Totò: è un caso che la casa imperiale di Bisanzio, da cui il termine bizantinismo, sia finita per approdare in Italia?
    Che sia un grande vino espressione di un acconcio terroir, cui i lieviti e l'anidride carbonica conferiscano un valore aggiunto m'interessa assai più della disputa se chiamarlo, per dirla alla veneta, Toni o Bepi. E in ogni caso "bollicine" e "spumante" sono da preferire, "faute de mieux", perché almeno non danno fuorvianti e fasulli messaggi d'origine.

  • Anonimo says:
    29 aprile 2012 alle ore 18:42

    secondo me nessuno farà passi indietro e ognuna delle due farà finta di niente.

  • Angelo Peretti says:
    29 aprile 2012 alle ore 18:47

    Non ne ho il minimo dubbio: tutti fermi sulle loro posizioni fino al prossimo comunicato stampa, e poi di nuovo.

  • Anonimo says:
    29 aprile 2012 alle ore 23:40

    Ho letto un commento, da Pignataro, che mi dà un po' fastidio, come se la coerenza fosse un optional anche fra i sostenitori delle idee di Zanella.

  • Mario Crosta says:
    2 maggio 2012 alle ore 08:30

    Hai fatto bene a sottolineare l'essenza delle tesi di Zanella e cioe' che "è meglio chiamarli col loro vero nome, che è quello della denominazione, e dunque il Franciacorta è Franciacorta. Bravo. E per me il Trento è Trento e non Trentodoc, giusto per dire". Trentodoc non e' il vero nome (quello della denominazine e' "Trento"), ma il nome di un marchio, come un altro nome di un marchio e' Talento. Se si sostiene Zanella nel caso del Franciacorta, bisogna poi ricordarsene anche negli altri casi, per non usare due pesi e due misure. E non sono pochi quelli che usano il nome del marchio al posto del nome del vino.

  • Angelo Peretti says:
    2 maggio 2012 alle ore 08:47

    Mario, assolutamente d'accordo con te.

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