[Mario Plazio]
Uno dei produttori montanti tra l’élite alsaziana. Il Domaine Stoeffler lavora in biodinamica, ma senza eccessi e con il massimo rispetto del frutto. Questo cru, il Muhlforst, non fra i più noti, è vinificato in modo del tutto diverso dalla stragrande maggioranza dei riesling della regione. Si avvale infatti della maturazione in barrique nuove. In effetti è piuttosto strano, spiazzante. Si fatica sia a sentire il vitigno, sia a riconoscere il terroir. La attesa mineralità esce dopo un po’, quasi compressa da un frutto maturo esuberante.
Il legno non si sente, ma si ha la sensazione che abbia avuto la sua bella influenza nell’arrotondare gli spigoli. Ecco, il vino sembra addomesticato.
In bocca l’acidità è a tratti rabbiosi e piuttosto scissa dal resto delle sensazioni.
Non male, ma la barrique continua a non essere il mio contenitore preferito per questo tipo di vini.
Alsace Riesling Muhlforst Grand Cru Fût de Chène 1998 Domaine Stoeffler
2 faccini :-) :-)
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