[Angelo Peretti]
Lo confesso: il sabato compro il Corriere della Sera per avere Io Donna, il magazine femminile. Lo trovo molto, molto ben fatto. Grafica essenziale, piacevole, pulita. Articoli di livello e interviste superlative. Non lo leggo subito: lo metto da parte e lo sfoglio quando capita. Ecco perché mi trovo a parlare solo adesso del numero del 15 settembre. Dentro, c'era un articolo di Marcello Fois, scrittore, sulla Sardegna, la sua Sardegna. Scrive cose struggenti e bellissime, Fois, in quel pezzo. In particolare, voglio riportare un pensiero. Quello che dice così: "È possibile rendersi conto di quanto determinante possa essere il potere dello sguardo: inquadrare, constatare la meraviglia che ci circonda e farcene carico. Provare cioè a pensare che quel paesaggio che ci pare ovvio è invece misterioso come fosse di un pianeta sconosciuto. Vedere la nostra terra come fosse altrui, come fossimo viaggiatori, non abitanti".
Ecco, sono parole bellissime. Non parlano di vino, di cibo: dicono di terra, di paesaggio. Ma provate per un attimo a sostituire la terra e il paesaggio con il vino e avrete trovato la spiegazione. Vi si disvelerà il vero segreto di chi nutre passione per il vino e per la sua civiltà. Ed il segreto è questo: la meraviglia. Un vino è grande quando suscita la meraviglia di chi l'avvicina, ma occorre sapersi meravigliare per cogliere quel mistero. Sapersi meravigliare non è da tutti. Occorre essere disponibili a mettersi in gioco, a dare affidamento a qualcosa che non è sola materia.
Forse sono credulone e romantico, come diceva Francesco De Gregori del suo Bufalo Bill. Senza forse, lo sono, e pago dazio. Ma sono fatto così, e di tanto in tanto ne ricevo in cambio il dono rarissimo della meraviglia. Può sembrare poca cosa, e probabilmente lo è, ma mi basta.
Stupende parole e altrettanto stupende le tue considerazioni.