[Angelo Peretti]
La negrara è una di quelle uve che hanno rischiato - e rischiano - l'estinzione. Una volta era nelle vigne del Trentino, per irrobustire i vini d'altre varietà, e poi nel Veronese, dove stava nei Valpolicella, nel Bardolino. Poi è stata messa in disparte. Progressivamente è quasi scomparsa, pochi i ceppi superstiti sparsi qui e là, che io sappia. Così mi si è aperto il cuore quand'ho visto che alla Pravis, bell'azienda del vino trentino, si sono messi a produrre una Negrara in purezza. Un'operazione di recupero di quelle che ti fanno levare il cappello in segno di rispetto.
Il vino che ne è venuto fuori ha la sua dignità, quella dignità che appartiene alla coltura contadina delle terre tridentine, e del resto quando il vino lo sai fare, è evidente che valorizzi il meglio di quel che viene dalla vigna.
La Negrara della Pravis, annata 2010, l'ho provata tre volte, a distanza di un paio di mesi una dall'altra. Da principio m'era apparsa ostica, chiusa, riottosa. Poi pian piano eccola che s'è progressivamente aperta sul frutto. Ora ha un delizioso nasino, e mi si lasci usare il vezzeggiativo. Mi ricorda altri vini d'antan - le Schiave, il Tocai Rosso, per esempio, quelli fatti senza forzature - con quel tono di karkadè, di fiori macerati, e quel fruttino. La bocca è fruttata - frutti neri - e mette in luce una certa rusticità e insieme una schiettezza da vino antico, appunto.
Bravi!
Negrara 2010 Pravis
Due lieti faccini :-) :-)
Negrara,
da qualche tempo, Angelo mi fa vivere di ricordi giovanili, prima della filossera, La Negrara era conosciuta e apprezzata: in Valpolicella, basso Trentino, Trentino, con il dovuto innesto inizialemnet con Riparai- Rupestris, non vi era affinità,ecco che i viticoltori dei primi 900 hannopreferito altri vitigni. Ora magari con nuovi portaiinesti qualcuno ha ripensato a questa stupenda uva "nostrana". Mi prourerò qualche bottiglia di Previs, che ahimè non conosco. Grazie Angelo.
Ciao Paolo