Mazzano 2004: classicità dell'Amarone

24 gennaio 2013
[Angelo Peretti]
Non mi è sempre agevole entrare in sintonia con l'Amarone. So bene che la sua proprompente ricchezza - e dolcezza - di frutto, il tannino esposto, l'alcolicità rilevante, la morbidezza accentuata piacciono - e piacciono assai - in tutt'il mondo, e soprattutto in America, in Asia, in Scandinavia, e dunque la corsa delle vendite non si ferma. Ma non è esattamente questo che invece personalmente cerco nel vino, amando maggiormente l'eleganza e la beva. Ci sono peraltro bottiglie d'Amarone che riescono a proporre uno straordinario equilibrio tra la pienezza e la finezza, e allora capisci quanto può essere veramente grande il grande rosso valpolicellese. Il Mazzano del 2004 della Masi mi ha generato esattamente quest'immagine: un monumento all'impostazione più classica dell'Amarone.
Frutto, spezia, vena iodata e salmastra, fiori macerati: bouquet avvincente, elegante. Beva austera, rigorosa, e nel contempo però anche vibrante di freschezza. Il primo sorso chiama d'immediato il secondo e il secondo invita al terzo, e non è così scontato per vini di questo tenore.
Grande rosso valpolicellista, tra i migliori che abbia assaporato negli ultimi anni.
Amarone della Valpolicella Classico Mazzano 2004 Masi
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

0 commenti:

Posta un commento