[Angelo Peretti]
Il fatto è che quando apri un vasetto di confettura di pesche, di solito sa esattamente di confettura di pesche. Invece a me piacerebbe che sapesse di pesche, non di confettura: è questa la mia aspettativa. C'è una differenza enorme tra il sapore della confettura e quello del frutto fresco. Bella forza, si dirà, ovvio che è così, la confettura è confettura, mica frutta fresca. Invece no, invece ne ho trovata una che sa proprio di pesca. Apri il vasetto, ci tuffi il cucchiaino, tiri su la confettura, la metti in bocca e - accipicchia! - ti sembra di mangiare le pesche.
Il vasetto miracoloso viene dalla Sicilia. L'ho comprato a un mercatino qualche mese fa e ora finalmente ho provato la confettura. Mi metterò in caccia per trovarne altri barattoli. È la confettura di pesche gialle di Leonforte di Agrirape, azienda che sta proprio a Leonforte, in provincia di Enna. In etichetta la confettura ha anche un nome di fantasia: Copparella. Il vasetto da tre etti e mezzo costa sui sei euro e mezzo. Li merita.
Dovete sapere - ammesso che non lo sappiate già - che la tradizione peschicola di Leonforte è un po' particolare. Succede che a un certo punto della maturazione le pesche vengono incartate direttamente sull'albero, in modo che non possano essere attaccate dagli insetti. Sistema impegnativo ma ingegnoso per garantire l'integrità del frutto. Frutto che arriva a piena maturazione solo in settembre, oppure addirittura in ottobre o perfino in novembre: è una pesca tardiva, eccezionale per il suo gusto deciso e stramaturo. Ebbene, questa confettura di Agrirape "sa" di pesca, non di confettura.
Una goduria.
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