Salvateci la mozzarella di bufala campana!

24 aprile 2013
[Angelo Peretti]
L'Italia è un paese ben strano. Siccome non riusciamo a contrastare in maniera efficace i pochi che delinquono, finiamo pressoché sempre per punire i tanti che rispettano le regole. C'è chi evade le tasse? E allora creiamo i vari redditometri che opprimono con mille pastoie chi le tasse le paga. C'è chi guida ubriaco? E allora impediamo a chi ha la testa sulle spalle di bersi un bicchier di vino a cena. Adesso rischia di succedere ai piccoli produttori di mozzarella di bufala campana, la "vera" mozzarella, quella col marchio dop. Il primo di luglio entra in vigore una legge del 2008, la 205, che impone che la produzione di mozzarella campana avvenga in caseifici dedicati esclusivamente a questa produzione. Che c'è di strano? C'è che mica tutto il latte di bufala diventa mozzarella, e chi lo trasforma deve per forza ottenerne altri prodotti, se vuol sopravvivere. Ma la legge è implacabile: vuoi fare prodotti diversi? E allora devi avere stabilimenti diversi. Gli industriali ce la possono fare, i piccoli no. E allora i piccoli hanno una sola scelta: smettere di fare mozzarella dop. Un disastro.
Perché si è arrivati a questa situazione? Francamente, da tutte le cose che ho letto ho fatto fatica a capirlo, ma mi pare che la sintesi sia abbastanza semplice: in passato c'è chi - magari in varia maniera - ha "fatto il furbo", e dunque per limitare la "furbizia" di pochi s'è deciso, come di solito si fa in Italia, di colpire i tanti. Il problema è che il lazzarone continuerà a fare beatamente il furbetto, mentre chi lavora bene rischia di essere tagliato fuori.
Urge una soluzione.

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