[Angelo Peretti]
Capiamoci, e senza infingimenti (wow, che parola!): già affermare che si è esperti di vini tratti dalle uve di bellone mi pare un azzardo, e se poi ci si spinge a parlare di quel biotipo di bellone che nel Lazio chiamano arciprete bianco, be', mi pare che si esageri. Che ne dite? Eppure eccomi qui a dichiarare due cose: la prima è che dell'arciprete bianco non so nulla, la seconda che ho bevuto un vino fatto con quest'uva e mi è piaciuto parecchio.
Lo fa, questo vino tratto da un'uva parecchio rara, Marco Carpineti, che considero un genietto del per me ostico mondo vinoso laziale. A Carpineti, se un giorno l'incontrassi, potrei fare due domande. La prima è perché faccia così tanti vini. La seconda perché si ostini a fare anche dei vini strutturati e cioccioni, quando invece gli riescono così piacevoli quelli più snelli e scattanti. Come questo Collesanti della doc Cori. fa 14 gradi e non li senti, perché ha una freschezza davvero considerevole, quasi salina. E porge ricordi di resina
di pino e di frutto giallo maturo e polposo e di spezia finissima.
Me lo sono goduto da Felice a Testaccio,
a Roma, con il solito cacio e pepe spettacolare che fanno in quel ristorante.
Cori Bellone Collesanti 2011 Marco Carpineti
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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