Il Prosecco secondo Cinzia Canzian

21 settembre 2013
[Angelo Peretti]
Noi qui in Italia la caraffa o il decanter non li sappiamo mica usare. Di solito, li tiriamo fuori dalla vetrina quando stappiamo una vecchia bottiglia: errore, così facciamo ossidare il vino. La caraffa si adopera per i vini che debbano liberarsi dalla solforosa, come sono certe volte alcuni bianchi e soprattutto i bianchi dolci (i Sauternes, per esempio), oppure, perché no, per le bolle del Prosecco, perché questa è tradizione, e la tradizione buona va rispettata, ed ha il suo perché. Nel caso del Prosecco di carattere, infatti, la scaraffatura aiuta l'aprirsi dei profumo verso la mela o la pera, che son fruttati tipici delle zone attorno a Conegliano e a Valdobbiadene. Unica avvertenza: portate in tavola una bacinella colma di ghiaccio e appoggiateci in mezzo la caraffa, in modo che il vino resti freddo.
Ma - mi si obietterà - vale la pena prendersi tanta briga per un Prosecco? La riposta l'ho già data sopra, dicendo che si deve trattare di Prosecco di carattere. Come quello che fa Cinzia Canzian alle Vigne di Alice con il metodo classico della presa di spuma in bottiglia, per il quale raccomando, appunto, un passaggio in caraffa, ché così lo troverete più d'immediato sul frutto.
E vabbé, a Cinzia gliela concediamo quella sigletta birichina, e accettiamo la spiegazione riparatrice che quel .g che ha scritto in etichetta stia ad indicare il fatto che il Prosecco di Conegliano Valdobbiadane è passato da doc a docg, con la g in più, appunto. La bottiglia che ho aperto è della vendemmia del 2010 e venne sboccata nel maggio del 2012 (attenzione, ripeto: è un metodo classico!), e dunque è sboccatura matura, eppure il vino ha ancora bisogno d'un po', nel bicchiere, per aprirsi sui toni fruttati, e questo dimostra il carattere deciso che ha, e consiglia la caraffa, come ho detto (ma non è un obbligo). Poi ecco uscire la pera del Prosecco che si fa da quelle parti. E in bocca è croccantezza e vena minerale e freschezza. Niente sdolcinature (evviva). Vuole la tavola. Fatto con l'uva glera in toto.
Conegliano Valdobbiadene Superiore metodo classico .g 2010 Le Vigne di Alice
Due lieti faccini :-) :-)

1 commenti:

  • Cinzia Canzian says:
    28 settembre 2013 alle ore 14:22

    Grazie Angelo, è il secondo anno di produzione di questa diversa interpretazione del Prosecco Superiore. Bella sfida che continua a divertirci e a stimolarci: questa, a nostro parere è la risposta al perché lo facciamo anche così. A breve il 2011...

Posta un commento