Un (grande) Don Chisciotte in Alta Irpinia

16 dicembre 2013
[Angelo Peretti]
Non sono, in linea generale, un fan degli orange wine, dei vini arancione, insomma di quei bianchi più o meno bioqualcosa che, per le loro lunghe macerazioni, assumono una colorazione che vira verso il dorato. Però. Però a volta ti trovi nel bicchiere un vino arancio che ti prende. M'è successo per esempio con il Don Chisciotte fatto in Alta Irpinia, a Calitri, provincia d'Avellino, dall'azienda agricola di Pierluigi Zampaglione. Un Fiano igt della Campania, fatto (l'ho letto) ad altitudine elevata.
Me l'ha spedito il produttore, con allegato un foglio a righe di quelli da quadernone con vergata sopra a mano, a penna nera, questa descrizione: "100% fiano, allevamento guyot, 6000 piante ad ettaro, 2 ettari vitati del 2002. Produzione 35/40 quintali ad ettaro. Vendemmia ad ottobre. Macerazione sulle bucce, 12 mesi in acciaio più 6 mesi in bottiglie. Certificati sulle uve dalle Bioagricert. Socio Fivi". Descrizione succinta, ma esaustiva. Che dice in poche parole molto sul vino e sulla filosofia di casa (prima volta, giusto per dire, che mi vedo scrivere "socio Fivi" come elemento distintivo).
In verità, di bottiglie me ne ha mandate due. Di due annate differenti, il 2010 e il 2011. Qui di seguito ecco come le ho trovate, premettendo però tre constatazioni. La prima è che si tratta di due vini diversissimi come il giorno e la notte, accomunati però da una tesa freschezza. La seconda è che comunque per entrambi consiglio una temperatura di servizio non bassa: trattateli come dei rossi, mica come dei bianchi. La terza è che tutt'e due hanno retto l'apertura in maniera strepitosa: il giorno dopo erano non solo in forma, ma anzi ancora più seducenti.
Fiano Campania Don Chiosciotte 2011 Pierluigi Zampaglione
Colore dorato di media intensità, torbidino alla vista. Ha i frutti gialli maturi, a tratti anzi stramaturi, come s'usa per certa frutta antica di campagna e di bosco. Grassi. Con cenni agrumati d'arancia bionda. Eppoi una vena sottile di mentuccia e finocchietto, e bella freschezza. Finale asciutto e persistenza fruttata. Occhio, è da prendere com'è, un orange wine, con caratteri "naturali" dei vini macerati: fruttone epperò anche una certa dose di rusticità, che tuttavia il tempo affievolisce. Notevole, credetemi, per gli amanti del genere.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Fiano Campania Don Chisciotte 2010 Pierluigi Zampaglione
Agli antipodi, stilisticamente, rispetto al 2011. Colore giallo dorato limpidissimo e brillante. Il profumo è quello, sottile, di certi fiorellini gialli di campo, di scarpata, che si fanno essiccare: non me ne sovviene il nome, ma credo che ci siamo capiti. In bocca è fresco, quasi salato, e asciuttissimo, e austero. Mi ricorda a tratti il tè verde, oppure, appena accennato, quello al gelsomino. Ed è terso come certe limpide giornate montanare, ed ha esile affumicatura. Per me - ascoltatemi - è un grande bianco, tra i migliori tastati in Italia.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

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