[Angelo Peretti]
Noi veronesi probabilmente siamo gente bizzarra. Si usa dire che siamo "tuti mati" (chi non è veronese legga "tutti matti", con le doppie, sapendo che noi facciamo fatica con le doppie) e che la nostra vena mattacchiona derivi dall'aria che a una cert'ora spira dal monte Baldo, che sta proprio sopra casa mia. Il fatto è che non riusciamo a capire uno dei tormentoni delle cronache delle ultime settimane: lo scandalo della carne di cavallo nelle lasagne, nelle polpette, nei ragù.
"Che c'è di strano?", ci viene da chiederci. Noi il cavallo lo mangiamo, eccome se lo mangiamo. Per noi veronesi la carne di cavallo è roba pregiata: orgoglio e vanto della nostra cucina di tradizione è la pastisàda de cavàl, uno stracotto equino cucinato con tanta cipolla e il vino rosso (ora che va di moda, si adopera l'Amarone). E poi mangiamo la tartara di cavallo, con l'uovo crudo e i capperi e (per chi vuole) la cipolla e la senape. E mangiamo anche il filetto di cavallo cotto alla griglia, servito magari con una salsa al vino rosso (Amarone ut supra, ora che impazza). Facciamo anche i bìgoli (che sono gli spaghetti al torchio) con il mùso (chi sa pronunciare le doppie legga "mùsso"), che sarebbe l'asino, ridotto in ragù. Insomma: divoriamo carne equina.
Certo, a forza di sentircelo dire, abbiamo capito che per le partite sequestrate il rischio è che si tratti di carne di animali che potrebbero essere stati trattati con sostanza cancerogene per l'uomo, e la cosa è sicuramente preoccupante. Concordiamo anche sul fatto che se uno scrive che il ragù è di manzo, di manzo dev'essere, accidenti, e magari ci viene perfino il dubbio che qualcheduno d'ora in avanti ci dica che il sugo è di cavallo e invece ci propinano il manzo. Anzi, di dubbio ce ne viene un altro: non è che adesso che s'è scoperto che dentro a certi sughi pronti c'è il cavallo, qui a Verona ci aumentano il prezzo?
Ovvio: scherzo. Ma se l'ha fatto Luciano Pignataro sul suo blog, perché io no? Però il cavallo noi, a Verona, lo mangiamo davvero. Eccome.
Buonasera Angelo,
credo che le abitudini alimentari in questo Mondo siano veramente bizzarre.
Ricordo ancora la faccia allibita di un mio cliente danese accompagnato da alcuni suoi clienti, quando in un ristorante veronese ho fatto servire delle lasagne al sugo di lepre.
La lepre è parente del coniglio e il coniglio in Danimarca è considerato un pet.
Dall'altra parte non elenco le cose che ho mangiato in Cina per non ferire la sensibilità di qualche lettore, aggiungo che il Ripasso con la zuppa di tartaruga è perfetto
Ci sono sempre nuove frontiere dell'alimentazine e del gusto da scoprire, a condizione di non farsi limitare dai pregiudizi