Primum vivere

6 marzo 2013
[Angelo Peretti]
Tra i tanti motti latini imparati al liceo, ce n'è uno che ogni tanto mi risuona nelle orecchie: primum vivere, deinde philosophari, che significa che prima occorre pensare a vivere, e poi a fare filosofia. Ecco, credo che questo motto ce lo dobbiamo ben tenere a mente quando ci avviciniamo al vino, e sto parlando soprattutto alla platea degli appassionati. Ché chi fa vino, a meno che sia ricco di suo, o votato al martirio, lo fa per viverci, mica per far filosofia (o poesia, fate voi): la famiglia bisogna mantenerla, gli operai bisogna pagarli, il mutuo bisogna onorarlo, e dunque prima di tutto occorre far quadrare i conti, e guadagnare abbastanza dal vino.
L'appassionato, il wine lover, come dicono gli americani, questo se lo scorda troppo spesso, e tende dunque a idealizzare il vino e il produttore, quasi che si trattasse di entità metafisiche. Nossignori, son fisiche, queste realtà, e bisogna farci i conti tutti i giorni. La cantina non è uno scrittoio poetico.
Oggi m'è venuto in mente questo. È un invito alla concretezza, in fondo. Non credo sia necessario aggiungere altro: ad ognuno le proprie conseguenti valutazioni.

7 commenti:

  • info@remopantano.it says:
    6 marzo 2013 alle ore 10:39

    Quanta saggezza e concretezza in queste nobili riflessioni!
    Troppo spesso, si celebra l'astrazione di un bucolico mondo del vino felix, lontano dai quotidiani drammi umani.
    Chi ci campa sa benissimo che non è così.
    "Alla salute!"

  • Anonimo says:
    6 marzo 2013 alle ore 14:18

    Quoto in pieno Angelo!
    E nient'altro aggiungo come beb hai detto tu.
    Ciao, Massimo C.

  • Lorenzo says:
    6 marzo 2013 alle ore 14:56

    Non si può che concordare in pieno, è un bel pensiero su un rischio che, a dire il vero, anch'io mi accorgo a volte di correre...
    Per assonanza, mi permetto solo di aggiungere, a uso di alcuni produttori e operatori della filiera, che anche il cliente è un'entità poco metafisica e molto concreta. E ancora più concreto è il contenuto del suo portafoglio, che, ahimè, anche nel vino sempre più tende per forza di cose a spingere verso un corretto rapporto qualità/prezzo, concedendosi solo raramente voli occasionali e pindarici per provare presunte vette qualitative.

  • Michele Malavasi says:
    6 marzo 2013 alle ore 19:19

    Faccio mea culpa attraverso un coming out al riguardo.
    Sarà perchè sono un sognatore e a volte rimango talmente affascinato da certi produttori da sfiorare l'iconoclastia, sarà perchè a volte incontro vini dai tratti cosi' lisergici che mi trasportano in una dimensione onirica, sarà perchè non lavorando nel vino egoisticamente mi limito a degustarlo e a vederne solo la poesia senza mai porgermi il problema che al 31/12 anche le mie amate cantine chiudono un bilancio che deve dare possibilmente utili.
    Per punizione stasera acqua
    Michele Malavasi

    Michele Malavasi

  • Angelo Peretti says:
    6 marzo 2013 alle ore 20:24

    Eh, sì, Michele: una giornata di acqua per giusta punizione ci sta.

  • Angelo Peretti says:
    6 marzo 2013 alle ore 20:25

    @Remo, Massimo, Lorenzo: grazie del vostro apprezzamento

  • ambra tiraboschi says:
    10 marzo 2013 alle ore 12:58

    è senz'altro un aspetto che si fa una gran fatica ad accettare e conciliare
    ma quante volte abbiamo rischiato (meglio, Franco ha rischiato) di non pensare a vivere
    e infine è un bel sollievo essere quasi vecchi perchè qualche scappatella ora ce la concedono

    grazie a tutti questi ragazzi che rispettano le regole del vivere e filosofeggiano anche sul vino ambra

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