[Angelo Peretti]
Qualche tempo fa avevo detto di un'iniziativa che mi è sembrata intelligente: nelle scuole elementari di Bordeaux si faranno lezioni sul vino e sulla viticoltura. La faccenda è stata posta all'attenzione dei lettori da parte di Decanter, la rivistona inglese del vino, che ha realizzato uno specifico sondaggio on line (a proposito: sempre interessante dare un'occhiata ai poll sul sito di Decanter: descrivono piuttosto bene, a mio avviso, il sentiment dei bevitori inglesi). La domanda era: "A Bordeaux agli scolari di sei anni vengono date lezioni di viticoltura e di produzione del vino. Si tratta di una buona idea?"
Ebbene, ecco i risultati (i dati sono quelli del giorno in cui li ho letti: non so se poi siano cambiati, ma anche se fosse non credo che lo scostamento possa essere rilevante). Per il 76% dei votanti la risposta migliore era: "Naturalmente. I problemi con l'alcol originano dall'ignoranza". Per il 18% invece, c'era un qualche dubbio: "È possibile, ma un ragazzino di sei anni può apprezzare veramente le sfumature della maturazione dell'uva?" Solo il 6% si è dimostrato contrario: "No. Il vino è una materia da adulti".
Non so come andrebbe in Italia. Il fariseismo falso-salutista domina, dalle nostre parti. Temo che si griderebbe allo scandalo: "Portare i bimbi a contatto con l'alcol? Giammai!" griderebbero i neopuritani, magari gli stessi - le stesse - che la mattina rimpinzano i piccoli di merendine industriali. Poveri piccoli.
Il problema dell'alcol, così come quello dell'alimentazione, nasce spesso dall'ignoranza. A volte, l'ignoranza è quella dei genitori.
Anche guidare un'auto, salire una scala, ecc.. è potenzialmente pericoloso ... quante cose lo sono! L'importante è la consapevolezza e quindi la conoscenza; promuovere la conoscenza in ogni caso è SEMPRE auspicabile.
Totalmente d'accordo.