Un Piedirosso che sa di vulcano e geranio

14 maggio 2013
[Angelo Peretti]
L'unico problema di questo vino è che se ne fa pochino: sulla guida di Slow Food si dice che sono solo 2200 bottiglie. Fortuna che Susy Tezzon, la donna del vino del Giardino delle Esperidi, ristorante bomboniera di Bardolino, ne ha comprato qualche cassa, e dunque 'sto rosso campano me lo posso godere e rigodere (spero che nel frattempo non l'abbia finito, accidenti). Parlo del Vigne delle Volpi del 2010, un Piedirosso dei Campi Flegrei, prodotto da Agnanum, azienda napoletana che secondo me è bene tenersi segnata e sottolineata sul taccuino delle cose buone da seguire (la conduce Raffaele Moccia).
Leggo sul sito aziendale che il vigneto è "a ridosso della riserva naturale degli Astroni, zona collinare rica di microelementi vulcanici" - sulla bocca d'un cratere, sabbia lavica che si sgretola a guardarla, gran fatica a lavorarci, ma le vigne buone chiamano fatica -, e la vulcanicità dei suoli ti sembra quasi di coglierla in quella vena affumicata che ci trovi già d'immediato nel vino e che persiste insieme a certe rustiche, ma avvincenti venature terragne. Lo so che è un'illusione che il vulcano stia detro al calice, ma davvero quel tono terroso e fumé c'è, ed è vivido, e mi piace. Poi, sotto, emerge con irruenza il fruttino maturo - l'amarena, succosa, gioiosa - e fa capolino poi anche, pulitissimo, il fiore di geranio, che affascina mettendoci un che d'eleganza.
Il primo calice chiama il secondo, ed è un gran bel test, questo, che sta a dimostrare che è un vino che si fa bere. Eccome. L'unico problema, ripeto, è che non è per molti, e mica per il prezzo, che mi pare abbordabile (credo che in cantina venga sui 10 euro o giù di lì), ma per l'esiguità dei numeri.
Evviva il piedirosso.
Campi Flegrei Piedirosso Vigna delle Volpi 2010 Agnanum
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

3 commenti:

  • Anonimo says:
    14 maggio 2013 alle ore 08:59

    Assaggiato proprio dalla Susy, innamoramento istantaneo, uno di quei vini che staresti ore con il naso nel bicchiere poi lo bevi, ti distrai un attimo... ed è già finito... buonissimo!!!
    Max C.

  • manilo says:
    19 maggio 2013 alle ore 18:18

    Per lei il piedirosso può tenere l'invecchiamento? io ho un Casa D'Ambra.

  • Anonimo says:
    25 maggio 2013 alle ore 00:56

    Ad Ischia l'approccio col vitigno è più sottile e leggero. I vini di Raffaele sono crudi così come la terra li offre. E' un piccolo grande vignaiolo Moccia. Il Vigna delle Volpi nei primi cinque anni è una continua sorpresa. Forse ai 10 anni ci arriva pure, ma sia chiaro che la sua anima non è quella di voler sfidare l'aglianico, tanto per rimanere dalle nostre parti.

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