Novacella nel cuore

22 maggio 2013
[Angelo Peretti]
Sarà perché era il mio rifugio quando, e son passati tanti anni, ero a fare il militare a Bressanone. Sarà per la pace che vi si respira. Sarà per l'eleganza austera del luogo. Sta di fatto che ho Novacella nel cuore e ogni volta che passo dalla Val d'Isarco mi ci fermo, all'abbazia, e vado a rasserenarmi un attimo ammirando i gessi bianchi e rosati della chiesa che predica il credo del barocco bavarese e l'equilibrio armonico del chiostro gotico. Per chi avesse voglia e tempo per una sosta maggiore, ci sono la biblioteca, straordinaria, e la pinacoteca. Per me, come per ogni visitatore, c'è anche l'accondiscendere al peccato di gola (veniale) nella stube: un trancio di speck, un paio di bicchieri di vino. Il vino dell'abbazia, intendo. Che sembra raccontarne la grazia.
Ci sono stato di recente a Neustift, e sono rimasto colpito da due cose, di cui vorrei dire in breve.
La prima è - ci mancherebbe! - un vino, il Grüner Veltliner del 2012, nella linea "base". Credo di non averlo mai trovato così buono prima, il che mi conferma che lì in Val d'Isarco questo vitigno può dare cose notevolissime, sopra il kerner, sopra il sylvaner, sissignori. Affilato, teso, freschissimo, croccante e succoso come quando addenti una mela granny smith. Buonissimo. Un bianco che m'affascina.
La seconda è la sottoscrizione aperta per il restauro del tetto della basilica. La parrocchia chiede l'aiuto dei visitatori. Chi versa almeno 25 euro verrà iscritto nel "libro d'oro" che sarà conservato nella biblioteca dell'abbazia. Chi offre un contributo sopra ai 250 euro riceverà in dono anche una tegola del tetto del coro gorico. In tutto sono disponibili quattrocento pezzi. Mi tenta l'idea di mettermi in casa, e non solo nel cuore, un pezzetto di Novacella.
Intanto, ho messo in cantina il Veltliner.
Südtirol Eisacktaler Grüner Veltliner 2012 Stiftkellerei Neustift Abbazia di Novacella
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

3 commenti:

  • Anonimo says:
    22 maggio 2013 alle ore 14:56

    Angelo hai perfettamente ragione !!
    Quel luogo ha un qualcosa di magico e di unico,ogni volta che si passa di li la sosta è obbligatoria.La chiesa,tutto il complesso i vegneti attorno e poi la stube,spuntino veloce brezel,gorgonzola e speck a pezzetti ( li evitiamo le fette e mangiamolo come fanno gli altotesini).Ovvio il vino ,anche se mi hai messo molta curiosità perchè personalmente ho sempre privilegiato il kerner.
    Buon motivo per tornarci quanto prima

    Giorgione

  • Angelo Peretti says:
    22 maggio 2013 alle ore 18:59

    Prova il Gruner Veltliner: secondo me quest'anno è nettamente sopra al Kerner e anche al Sylvaner.

  • ergio Frigieri says:
    28 maggio 2013 alle ore 00:02

    Io,là,solo una volta,ma rimane...e rimangono gli aromi dei bianchi.Anni dopo,al Brindisi di Ferrara e,poi,qui a Modena, ho apprezzato anche il lagrein dunkel,e,immagino,anche voi.Grazie,Sergio

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