Anice di Francia

28 giugno 2013
[Angelo Peretti]
Negli anni Sessanta anni l’Italia seguiva alla tv le indagini del commissario Maigret, impersonato da Gino Cervi. Io ero piccolino. Mi piacevano le indagini di Maigret. Nebbiose, fumose. Maigret amava il pastis, la buona tavola e la pipa, le stesse passioni del suo inventore, Georges Simenon. Curatore della trasposizione televisiva dei libri di Simenon era Andrea Camilleri, che di lì a molti anni un investigatore di successo l’avrebbe portato sulla carta stampata anche lui: Montalbano.
Il pastis è un liquore francese, specialità di Marsiglia. È un infuso di anice, liquirizia, coriandolo, assenzio ed erbe alpine. Quarantacinque gradi di alcol, ha regole severe di degustazione, fedelmente seguite dagli appassionati. Per gustarlo come aperitivo lo si allunga con cinque parti d’acqua freddissima, mentre per farne un dissetante le parti d’acqua e ghiaccio sono sette.
Al liquore nella terra natale hanno dedicato un bel libro: "La légende dorée du pastis", di Daniel Armoghate. Ma di pastis marsigliese si avverte il profumo anche nei libri di Jean-Claude Izzo. Quanta letteratura viaggia attorno ai liquori all'anice.
La marca più famosa della Francia anisata è forse Ricard, nata nel 1932 e presente anche sul mercato italiano. Sulle etichette è scritto "Pastis de Marseille", per mettere in chiaro le origini. Stessa dicitura sulle etichette del 51: il numero campeggia a grande carattere sulla bottiglia, indicando l’anno di nascita.
Francese è anche il Pernod, altro liquore a base d’anice ed erbe. Deriva dalla distillazione delle piante. Anche qui, divisioni canoniche fra liquore ed acqua. La formula magica è questa: una parte di Pernod e cinque d’acqua fresca.

1 commenti:

  • Sergio Frigieri says:
    1 luglio 2013 alle ore 01:16

    Bene.E allora?Un maestro come te non suggerisce di meglio,ad esempio il pastis Henri Bardouin della Distilleries et Domaines de Provence a Forcalquier?Salut! Sergio-MO

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