[Angelo Peretti]
Adesso non tiriamocela troppo: non voglio vedere troppe mani alzate e gente che dice "io, io, io li ho bevuti i vini di Palette". Perchè bere vini di Palette non è poi così frequente, ammettiamolo, e dunque giù tutte quelle mani alzate. Di vino, in questa appellation provenzale - sì, è in Provenza, Francia -, ne fanno poco poco. Ma proprio poco. In tutto sono 45 - diconsi 45 - ettari di vigne, che, con una resa media di meno di 45 ettolitri per ettaro, offrono in totale 2 mila ettolitri di liquido alcolico, che fanno qualcosa come 270 mila bottiglie suppergiù. Dico: 270 mila bottiglie per una denominazione intiera. A dividersela sono cinque produttori, che fanno rossi (il 55%), rosati (15%) e bianchi (30%). Il che, tradotto ancora una volta in bottigie, vuol dire che grosso modo tutta l'aoc fa 150 mila bottiglie di rosso, 40 mila di rosato e 80 mila di bianco.
Il produttore più famoso - un mito - è Château Simone, e qui credo sia necessario un deferente ossequio a quello che a mio avviso è uno dei più bei nomi della Francia del Sud. Ma se la cava proprio bene anche Château Henry Bonnaud. Sissignori.
Di recente di Henry Bonnaud ho bevuto il bianco del 2011. Viene da uve di ugni blanc (che sarebbe poi il trebbiano toscano, giusto per capirci), clairette blanche e clairette rose. Fermenta in barrique e poi fa otto mesi di legno prima dell'imbottigliamento: il tempo di affinamento è quello minimo previsto dal disciplinare.
Com'è? Gran buono. Certo, è giovincello, e il legno c'è (la vaniglia), ma mi sembra già piuttosto ben fuso e comunque ha un frutto giallo croccantissimo e masticabile e a tratti vagamente esotico e comunque anche una freschezza da brividi, che tiene in perfetto equilibrio il frutto, e una lunghezza che lascia il segno. Ha avuto, questo 2011, il coup de coeur della guida Hachette, e il premio mi pare proprio meritato. Unico rammarico l'averlo aperto adesso: una sosta di qualche annetto in bottiglia non può che fargli bene.
On line l'ho trovato sui 26-27 euro a bottiglia. Non è una cifra da vino quotidiano, ovvio, ma se pensate che di vino da quelle parti ne fanno poco poco...
Palette Blanc Quintessence 2011 Château Henry Bonnaud
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
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