Il vino trentino che galleggia nel mare piatto

26 luglio 2013
[Angelo Peretti]
Non che venga l'orticaria o roba del genere se non si trova una risposta, ma la domanda è: dove sta andando il vino trentino? C'è chi ha cercato cerca comunque di dare una risposta, per esempio Giorgio Cestari, alias il Primo Oratore di un blog che c'era e forse non c'è più: Osservatorio del Vino, pressoché integralmente dedicato ai vini che si fanno a Trento. Il fatto è che ritengo che Cestari abbia delineato la risposta corretta al quesito della rotta del vino tridentino, e la risposta è molto semplice: non va da nessuna parte.
Perché io abbia la convinzione che questa sia la risposta giusta, be', lo spiego fra un attimo usando le sue parole. Intanto, dico che in aprile uscì un post - l'ultimo sinora pubblicato - in cui Primo Oratore diceva, nella sostanza, che  l'avventura era finita. "La verità - scriveva - è che manca un po' tutto. Ci sarebbe il desiderio autentico di trovare qualcosa, magari un vino, indimenticabile, una cosa che possa fungere da traguardo teorico fondamentale. Un parametro dotato di assolutezza che possa confrontarsi come modello rispetto a tutte le cose del vino (o magari della vita, volendo assolutizzare). Ma non si trova quasi niente di indimenticabile". Stanchezza, senso di vuoto e di inutilità, e dunque stop alla scrittura enoica: so cosa vuol dire, ci sono passato.
Qualche giorno fa, però, Cestari s'è rifatto vivo con uno scritto su Trentino Wine Blog con una lettera nella quale spiega il motivo dello stop all'Osservatorio e parla di Primo Oratore come fosse una terza persona. E dice cose che reputo importanti. Queste: “Innanzitutto sostiene il Primo Oratore che in questi anni di frequentazione dall’esterno del mondo del vino trentino, gli è sembrato che come comparto esso non voglia - non ha nemmeno bisogno di - crescere economicamente. I vignaioli si compiacciono di produrre un vino sempre di maggiore qualità, ma desiderano chiaramente rimanere sempre legati ad un’impostazione uni personale, o famigliare. Dall’altro lato sostiene il Primo Oratore che le cooperative industriali sembrano invece fare di tutto per giganteggiare. Fare di tutto vuol dire che certamente producono e commerciano il vino conferito dai loro soci. Ma (il Primo Oratore dice che ha ricomposto questo pensiero come riflessione collegando mille piccoli discorsi e conversazioni) fanno mille altre cose”.
Ecco, è esattamente la mia impressione. Vignaioli autocompiaciuti, cooperative business oriented. Alla fin fine, due atteggiamenti solo appartentemente diversi, e in realtà invece molto simili: il terroir e la trentinità sembrano le ultime preoccupazioni. Grosso modo, questo concetto avevo cercato di descriverlo due anni fa interrogandomi sulla "trentinità vinicola". Dicevo: "Quella dei vignaioli è una cura tecnica che ha obiettivi qualitativi ben diversi rispetto a quelli propri delle cantine sociali: i vigneron vogliono l'eccellenza assoluta, le cooperative la miglior qualità possibile per i prezzi spuntati sul mercato. Però la filosofia di fondo è la stessa, e guarda più alla vigna e alla cantina che non al terroir. Oggi vedo che anche un Osservatorio interno al Trentino la pensa alla stessa maniera. Spero che l'Osservatorio riapra.

15 commenti:

  • Anonimo says:
    26 luglio 2013 alle ore 07:33

    Non riaprirà. Abbiamo perso vitigni antichi, territorio, persone; non sentirne la mancanza: questo è il dramma.
    Albino Armani

  • Anonimo says:
    26 luglio 2013 alle ore 08:40

    Quando si apre un blog bisogna mettere in conto opinioni diverse, Primo Osservatore non sopportava la critica.
    Ovvio che alla fine parlerà solo a se stesso.

  • Anonimo says:
    26 luglio 2013 alle ore 22:44

    Conosco da qualche tempo Primo Oratore, ne conosco la discrezione, l'eleganza e l'attitudine all'ascolto e al confronto. Non mi riconosco in questo giudizio che lo vorrebbe, invece, poco disposto alla critica.
    Tutto qui...e ancora grazie Primo Oratore
    Cosimo Piovasco di Rondò

  • Giorgio - PO says:
    26 luglio 2013 alle ore 23:23

    @
    All’anonimo che dice che non accetto critiche, non saprei rispondere. Non saprei nemmeno da dove ha desunto questa opinione –peraltro legittima- . Nel mio cuore non mi pare di essere stato chiuso alle critiche, e, comunque sia andata, è stata una bella esperienza dialogare con i commentatori del mio blog. Tecnicamente ho chiuso i commenti sull’Osservatorio per motivi giuridici: siccome non vado più a controllare e siccome certa giurisprudenza attribuisce la responsabilità dei commenti all’autore del blog, con la pubblicazione del post intitolato “ 101” ho anche disabilitato i commenti per evitare che mi sfuggisse qualcosa di cui poi avrei potuto essere chiamato a rispondere.

    @
    CPR solo grazie

    @
    Albino Armani, che ho conosciuto personalmente al Vinitaly, e di cui ho la casa piena di bottiglie dato che il suo vino mi piace assai, dico questo: sono costernato che la stasi dell’Osservatorio sia per te un dispiacere. Ormai è fatta, ma d'istinto mi sento talmente tanta affinità con te che se avesse un senso tornerei a scrivere solo per questo sentimento nei tuoi confronti che io considero di autentica amicizia
    Ciao, Giorgio

  • Angelo Peretti says:
    26 luglio 2013 alle ore 23:24

    @Anonimo.
    Quando si legge un blog bisogna mettere in conto opinioni diverse: evidentemente c'è chi non sopporta la critica che viene enunciata su un blog.
    Ovvio che alla fine per esempio a me Primo Oratore ha parlato, e l'ha fatto col suo blog.

  • Anonimo says:
    27 luglio 2013 alle ore 16:07

    Wow che caratterini, che verve questi blogger solidali un con l'altro a difendersi!
    Attenti che così facendo diventate una casta e le caste di questo tempo non sono ben viste!!!
    Ma vi chiedo: cosa sarebbe un blog senza qualcuno che punzecchia?
    Ma permettete che vi chieda anch'io un cosa: ma secondo voi dove saranno tutti i viticoltori, i vignaioli, le coop, di I e II grado, gli appassionati, ecc... ecc? Possibile che la discussione in rete riguardante la viticoltura ed il vino sia affidata a pochissimi?
    Un bacio a tutti e vedete di non arricciare il naso ;-)

  • Angelo Peretti says:
    27 luglio 2013 alle ore 23:19

    @Anonimo. InternetGourmet non è un blog, ma un giornale on line. Poi: perché invece di buttar lì anonime illazioni non entra nel merito di quanto ho scritto? Sull'appiattimento della trentinità vinicola, intendo.

  • Anonimo says:
    28 luglio 2013 alle ore 21:21

    Perché ne varrebbe la pena?
    Volete sapere qualcosa sull'appiattimento della trentinita' viticola?
    Scendete dai vostri altarini e fate due chiacchiere con i veri protagonisti della viticoltura e cioè i viticoltori, avrete così la possibilità di scoprire pregiudizi, accertare la verità e cogliere anche qualche bella notizia per aggiornare i vostri noiosi blog.

  • Angelo Peretti says:
    28 luglio 2013 alle ore 22:09

    Così noiosi che lei, caro Anonimo, li legge: vale la pena scrivere, allora, no?

  • Giorgio - PO says:
    29 luglio 2013 alle ore 18:10

    @anonimo: mi creda ho parlato con una marea di gente del vino, ma a lei non interessa la verità.
    Le sue polemiche, le punzecchiature, non hanno nessun pregio. Nel fatto di scrivere sul vino, due cose mi hanno veramente fatto piacere: una è stata la libertà di scrivere ciò che voglio, e l'altra è di vedere quelli come lei che vengono sui nostri blog, o sulle testate on line come questa, a insegnarci cosa dovremmo fare. I rosiconi sono sempre un piacere.
    cordialmemnte Giorgio - PO

  • Anonimo says:
    29 luglio 2013 alle ore 18:54

    @ Giorgio:
    si si, talmente un piacere che ha chiuso il suo blog.

    Peccato però che voi blogger non sopportiate l'interazione con chi vi legge.

  • Giorgio - PO says:
    29 luglio 2013 alle ore 20:03

    @ anonimo: legga bene il mio commento, scrivere ciò che è piaciuto a me (senza farmi dare ordini da nessuno men che meno da lei) è stata una gioia, che rimane anche adesso; e poi chiuso, chissà, magari lo riapro per farle dispetto.
    Quanto all'interazione, abbia pazienza ma qui ho sempre risposto ai suoi commenti, ed ho risposto a tutti i commenti apparsi sull'Osservatorio, cosa vuole da me!
    Ultima cosa: lei dice che ce la cantiamo e ce la suoniamo fra di noi ed io le faccio un indovinello: Albino Armani (il primo commentatore) è: 1) un produttore; 2) un blogger; 3) un giornalista.

  • Anonimo says:
    5 agosto 2013 alle ore 13:20

    Torno su questo post, dopo un paio di settimane. Per dire che forse “Anonimo/a che Punzecchia” qualche ragione ce l'ha. E questo al di là delle esperienze individuali di ciascuno di noi e al di là della bella esperienza di Primo Oratore che io ho sempre apprezzato. Ma che noi si sia spesso tentati dalla dimensione dell'autoreferenzialità, questo lo mi sento di condividerlo. E lo dico anche per me. Talvolta la dimensione della parola (divulgazione, comunicazione, promozione...) sembra assumere un valore autonomo che prescinde dalla relazione con il mondo della produzione e dell'agricoltura. E finisce per auto celebrarsi e per auto legittimarsi. E noi, talvolta, finiamo per parlare solo fra di noi, dimenticandoci dei produttori, dei contadini e dell'agricoltura. L'altro giorno sono stato invitato ad un “Tavolo” istituzionale (nel senso che è stato istituito da un ente pubblico) per la promozione del vino trentino: ho incontrato solo giornalisti, blogger, comunicatori, organizzatori di eventi, ma non ho incontrato nemmeno un produttore, nemmeno un contadino. Semplicemente non erano stati invitati. Ecco, qui, temo, stia il vulnus: in un atteggiamento verbale e ideologico che si autonomizza rispetto alla realtà produttiva.
    Ringrazio per questo Anonimo/a per le punzecchiature che ho trovate utili.
    Cosimo Piovasco di Rondò
    ps: @anonimo... per quel che mi riguarda, invece, non storco mai il naso se sul mio blog qualcuno si incazza(va) o se mi critica(va). Li sopra, su quel piccolo blog di provincia, il microfono è sempre rimasto aperto. Fin troppo.

  • Anonimo says:
    6 agosto 2013 alle ore 20:23

    Grazie a lei signor Cosimo Piovasco di Rondò.
    Ho aspettato ventiquattro ore a commentare nella speranza che qualcuno intervenga ma penso che a nessuno interessi la parola di chi produce l'uva purtroppo.
    Lei è l'unico signor Cosimo a dare importanza a noi contadini.
    Le sono grato.

    Una cosa sola le chiedo signor Cosimo: potrebbe per favore mettere il link del suo blog affinché io lo possa trovare molto più velocemente?

    Grazie mille ancora e un saluto cordiale.

  • Anonimo says:
    7 agosto 2013 alle ore 11:56

    Caro anonimo, la ringrazio.
    Per educazione istituzionale non sono solito mettere il link al mio blog sul blog di altri, ma se lo vorrà trovare le basterà digitare in google le parole "trentino wine blog". Il primo risultato la porterà al nostro piccolo blog.
    Grazie e saluti cari.
    Cosimo.

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