[Angelo Peretti]
Non vado spesso in pizzeria. Non è che non mi piaccia la pizza. Mi piacerebbe. Ma è che spesso trovo delle cose che sono pane più o meno indurito e più o meno lievitato con sopra delle cose che sono più o meno mozzarella e più o meno pomodoro e a mangiarle mi intristisco e mi restano sullo stomaco e la bocca è riarsa, e insomma allora rinuncio. Meno che quando vado a Napoli. Perché a Napoli la pizza è la pizza. Oddio, anche a Napoli c'è chi non la sa fare (ne ricordo una ignobile in un locale strapieno di ragazzini schiamazzanti a fine anno scolastico), ma tanto i turisti ingoiano di tutto. Però se vai nelle pizzerie-pizzerie, la pizza a Napoli è una goduria. Anzi, direi che la pizza a Napoli è consustanziale a Napoli stessa. La pizza a Napoli è Napoli stessa, un compendio di povertà e di nobilità, insieme.
Oh, sia chiaro: per pizza intendo la margherita, nient'altro (anche se andare a Napoli e non provare la pizza fritta è una sorta di crimine: ma è l'unica eccezione che ammetto alla margherita). Dice: ma la margherita è semplice. Dico: ma quand'è fatta bene è un monumento di gusto, di sapore, di artigianalità. È la Napoli terragna, che da sempre guarda più alla campagna che al mare. È Napoli.
Ora, perché tutta questa pappardella per la margherita di Napoli? Perché Luciano Pignataro sul suo blog ha pubblicato un pezzo che chiunque passi per Napoli deve (insisto: deve) tenere in evidenza. Si intitola: "Le quindici migliori pizze margherite napoletane, cioé del mondo. Il Gambero rosso può prendere appunti". Ovviamente, la frecciatina al Gambero da parte del napoletanissimo Luciano ci stava, visto che la guida gamberista alle pizzerie italiane premiò una pizzeria veronese (che è un posto dove si mangia benissimo, ma ammetto che sia difficile definirla pizzeria: è puttosto uno dei più spettacolari ristoranti di Verona e provincia, dove la pizza è il pretesto per creare cucina). Epperò l'elenco dei quindici pizzajuoli napoletani è formidabile.
Dichiaro la mia passione: Di Matteo, in via dei Tribunali. Per me, la margherita che si mangia là è un'esperienza dei sensi. Vedo che Luciano la colloca al settimo posto: be', mi consolo, ché da veronese qualcosa di Napoli probabilmente capisco.
Ecco qui sotto la top 15.
1 - Guglielmo Vuolo
2 - Ciro Salvo
3 - Enzo Coccia
4 - Salvatore Salvo
5 - Franco Pepe
6 - Gianfranco Iervolino
7 - Di Matteo
8 - Maria Cacialli
9 - Starita
10 - Lombardi a via Foria
11 - Pellone
12 - Sorbillo ai Tribunali
13 - Oliva da Concettina ai Tre Santi
14 - Filippo’s a Sapri
15 - Stefano Callegari
ecco perchè ti leggo sempre Angelo: l'estensione del pensiero (oltre l'argomento enoico)...oibò e dire che a me era piaciuta brandi..mi sa che è ora di tornare giù a verificare..
Elena C.
..... a napoli si dice "belli tiemp' e na vot" tradotto "quelli passati sono i tempi migliori" ormai c'è un inflazione di guide e di classifiche sui pizzaioli (specie sulla stampa locale) e Vi assicuro i nomi sono sempre gli stessi, e Vi assicuro che in un paio di pizzerie summenzionate ho mangiato pizza con lievito istantaneo. Questo per dirvi che cerco di sforzarmi ma la pizza di un tempo non si trova più (neanche quella a portafoglio) ma vi assicuro che girando a Napoli e luoghi limitrofi ci son tante pizzerie non menzionate non insignite ma migliori.... Salvatore LANDOLFO
Salvatore, attendo qualche suggerimento di pizzerie alternative da provare. Grazie!
@Elena, grazie.
Salve signor Angelo Peretti , ci siamo anche noi a Volla Napoli magari vi lascio il nostro sito : www.pizzafiocco.it . A l’unico errore ci facciamo comunicazione da Soli! ;)