[Angelo Peretti]
Oh, santo cielo, quanti bicchieri di miscele color arancione che vedo in mano ai vacanzieri italo-tedeschi dalle mie parti! Lo spritz impera, e quando va bene è spritz fatto col Prosecco. Cosicché c'è in giro gente che pensa che il Prosecco sia sempre e solo vino bollicinoso - e magari dolcino - da tagliare con l'Aperol, più fetta di limone e ghiaccio (molto ghiaccio, che fa volume, annacqua e soprattutto "rende" tanto al barista, che con la scusa dello spritz lo fa pagare a peso d'oro). Invece no, invece ci sono in giro delle interpretazioni del Prosecco che vale la pena portare in tavola per metterci insieme i piatti più robusti tra quelli che si usano nel calore dell'estate. E adesso di queste bolle trevigiane di carattere ne voglio presentare una. Con un'avvertenza che mi salva la vita: mica è "solo" Prosecco, ché questo qui è il Superiore, quello che si fa a Valdobbiadene. Da quelle parti ci tengono alla puntualizzazione.
Valdobbiadene Brut Vecchie Viti 2012 Ruggeri
In azienda dicono che lo fanno con le uve tratte dalle vigne più vecchie che hanno: uve della glera, ovviamente, che fino a poco tempo fa era chiamata prosecco, e poi anche piccole quote di verdiso, perera, bianchetta, antiche cultivar del posto, felicemente recuperate. La presa di spuma avviene in autoclave, ed è spuma cremosa e ben gestta (in casa Ruggeri ci sanno fare, parecchio). Personalità il vino ne ha un bel po', e toni floreali e mela granny smith croccante, e non eccede certamente con gli zuccheri, il che ne fa vino bollicinoso adatto sì all'aperitivo, ma anche all'abbinata con la tavola, e ci sta benone, anche con piatti d'un certo impegno. Leggo che se ne sono fatte, nel 2012, solo cinquemila bottiglie.
Due lieti faccini :-) :-)
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